Il Nurturing Care Framework

Padre che gioca con figlio lanciandolo in aria

Il 23 maggio del 2018 è stato presentato a Ginevra il Nurturing Care Framework for Early Child Development (NCF), un documento che si propone di fornire indicazioni e raccomandazioni su come investire nelle prime epoche della vita, a partire dalla gravidanza fino al terzo anno di vita L’NCF è stato prodotto dall’OMS,dall’Unicef, dalla Banca mondiale e dalla Partnership per la Salute materno-infantile.

La versione italiana è stata curata dal CSB e presentata alla Camera nell’ottobre 2018 in collaborazione con Save the Children Italia.

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L’NCF è la tappa fondamentale di un percorso lungo più di vent’anni, durante i quali  una mole crescente di evidenze scientifiche in campi diversi, dalle neuroscienze all’economia,  ha  cambiato radicalmente il modo di concepire lo sviluppo precoce del bambino (Early Child Development – ECD),  facendo comprendere i danni provocati dalla mancanza di opportunità di sviluppare appieno il potenziale nei primi anni, i vantaggi degli interventi precoci, e quindi  la necessità di investire maggiormente durante questo periodo cruciale della vita in salute, nutrizione, educazione precoce, protezione sociale.

Questi investimenti producono ricadute lungo tutto l’arco della vita in termini di salute, competenze cognitive e sociali, percorsi scolastici e lavorativi e interessano i singoli individui e le comunità.   

Il messaggio e le evidenze che  sostengono il NCF hanno valore universale, riguardano paesi a basso, medio e alto reddito. I meccanismi dello sviluppo nei primi anni sono gli stessi così come sono gli stessi i fattori che lo ostacolano o promuovono. Ciò che cambia, da un paese all’altro, ma anche da una zona all’altra della stessa città, è  la combinazione e l’intensità relativa dei rischi e delle opportunità, e di conseguenza la combinazione di politiche e interventi specifici che occorre mettere in campo per consentire a tutti i bambini e tutte le bambine di poter “partire bene” nella vita, rompendo il circolo vizioso della povertà che si riproduce da una generazione all’altra e consentendo di combattere le diseguaglianze più ingiuste, quelle che si producono precocemente a danno dei  bambini.  La grande enfasi che l’NCF pone sul ruolo delle famiglie e delle comunità è del tutto appropriata e rilevante in un paese dove insegnanti e operatori sanitari, prima ancora delle indagini sociologiche, ci segnalano le crescenti difficoltà delle famiglie nello svolgere il loro ruolo educativo.  Il supporto a famiglie e comunità, con un approccio universale ma proporzionale, quindi adattato ai bisogni, è dunque oggi più importante che mai. Ed è più importate che mai che sia effettuato il più precocemente possibile, quando corpi e menti si formano e le competenze di base si definiscono.

La comunità scientifica sollecita governi nazionali, amministrazioni locali, operatori dei servizi sanitari, educativi e sociali, centri di ricerca, enti filantropici, associazioni, e tutti coloro che possono impegnare risorse, tempo, intelligenza per la salvaguardia dei diritti dell’infanzia, a collaborare, per facilitare la continuità delle cure tra un settore e l’altro: pianificare assieme, implementare settore per settore, monitorare, valutare e migliorare assieme, poiché solo così sarà possibile assicurare a tutte le bambine e a tutti i bambini la miglior partenza possibile nella vita.

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