l dono del libro ai bambini: si, ma quando e come?

Raccomandazioni per la promozione della lettura

Ill.mo Signor Ministro Gennaro Sangiuliano,

abbiamo apprezzato l’attenzione da Lei dimostrata per la promozione dei libri e della lettura e l’intenzione di destinare risorse al dono di un libro a ogni bambino affinché possa leggerlo quando avrà imparato a leggere.

Desideriamo tuttavia far presente che la strategia più efficace per promuovere l’abitudine alla lettura è quella di iniziare con la lettura condivisa in famiglia a partire dai primi mesi di vita. Questa pratica va sostenuta mediante una combinazione di interventi che possono certo comprendere il dono del primo libro – da usare dunque già a partire dal primo anno di vita – come viene già fatto in molte parti d’Italia grazie al contributo di Comuni, Banche, Fondazioni e Associazioni, che sarebbe dunque importante estendere a tutto il territorio nazionale, preferibilmente nell’ambito di piani d’azione sistematici e multilivello di promozione e sostegno alla lettura.

Una larghissima mole di evidenze derivate dalla ricerca nel campo delle neuroscienze e della psicologia dello sviluppo e da rigorosi studi di intervento dimostrano infatti che la lettura condivisa in famiglia come pratica abituale fin dal primo anno sostiene lo sviluppo del bambino sia nella dimensione cognitiva che in quella socio-relazionale, rafforza la responsività genitoriale e crea solide fondamenta di emergent literacy (l’insieme di conoscenze e abilità che formano la capacità di leggere e scrivere). Queste competenze consentono negli anni successivi uno sviluppo maggiore del linguaggio sia sul versante recettivo che in quello espressivo, con importanti ricadute anche sul percorso scolastico. Da tempo le maggiori agenzie internazionali, dall’OMS all’Unicef, dall’OCSE alla Banca Mondiale, raccomandano la lettura condivisa in famiglia fin dai primi mesi come pratica efficace per lo sviluppo del bambino con ricadute importanti per il benessere delle comunità intere. Questa pratica è inoltra inserita tra le buone pratiche di salute comprese nel sistema di monitoraggio 0-2 anni coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità.

Ricerche effettuate in Italia dimostrano che a 4 anni di vita i bambini che hanno avuto questa opportunità hanno competenze superiori ai coetanei che non l’hanno avuta, leggono di più, hanno un utilizzo più moderato dei device digitali e dimostrano ai test PISA/INVALSI risultati migliori in italiano e matematica. Questo è stato riscontrato soprattutto nei bambini che provengono da famiglie in condizioni di svantaggio culturale o da famiglie migranti, il che consente di comprendere come la lettura ad alta voce fin dai primi mesi di vita aiuti a ridurre o eliminare il divario che altrimenti si produce precocemente nell’apprendimento.

Dal 1999 è attivo in Italia il programma Nati per Leggere, diffuso ormai in tutte le Regioni, frutto di una collaborazione tra pediatri, bibliotecari ed enti del Terzo settore. Il programma è stato capace di portare la pratica della lettura in famiglia dal 10% a oltre il 40%, e si avvale di una vasta collaborazione tra enti e settori diversi, tra pubblico e privato, del sostegno di importanti Fondazioni e Aziende, e di una fruttuosa collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura. Il programma italiano è stato citato ad esempio da numerose istituzioni internazionali e progetti europei e costituisce dunque una base solida su cui costruire l’edificio della promozione della lettura in Italia. Un ulteriore effetto positivo di Nati per Leggere è avere favorito un notevole sviluppo quantitativo e qualitativo della produzione di libri per la fascia 0-6. Merita dunque un sostegno che lo metta in grado di portare la sua capacità di raggiungere tutte le famiglie.

A questo scopo, occorre rafforzare la rete delle biblioteche pubbliche, soprattutto nei territori che ne sono privi, in particolare al Sud, dotandole di una sezione bambini e ragazzi accogliente e gestita professionalmente, e promuovere la formazione di bibliotecari e pediatri e la collaborazione tra loro. Il ruolo dei pediatri è infatti cruciale: sono figure di riferimento per i genitori e possono autorevolmente promuovere questa pratica come pratica di salute (come peraltro previsto dal programma genitori + coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità). I pediatri devono poter indirizzare genitori ed educatori alla biblioteca civica dove trovare adeguate proposte e opportunità di lettura e partecipazione culturale, i bibliotecari devono poter contare sulla collaborazione con i pediatri e con gli operatori socioculturali per mobilitare insieme le forze attive dei territori ed accrescere i loro servizi a favore dei bambini e delle loro famiglie, con particolare attenzione a quelli con bisogni speciali.

La legge 15/2020 Promozione e sostegno alla lettura, voluta e approvata all’unanimità da tutte le forze politiche, fornisce importanti indicazioni sulla strategia integrata da perseguire a partire dai primi anni di vita. Dono precoce del libro, formazione degli operatori, rafforzamento della rete e delle risorse dei sistemi bibliotecari, sono tasselli fondamentali di tale strategia, che accrescerebbe notevolmente il suo impatto su scala nazionale se sostenuta da azioni coordinate tra ministeri della Cultura, dell’Istruzione, della Salute, delle Politiche sociali, d’intesa con la Conferenza delle Regioni e con l’ANCI.

Su questo il coordinamento del programma Nati per Leggere è disponibile a un confronto costruttivo.

Il coord.to NpL

Rosa Maiello, bibliotecaria, Napoli, Presidente AIB
Stefania Manetti, pediatra, Napoli, Presidente ACP
Giorgio Tamburlini, pediatra, Trieste, Presidente CSB

Luca Astarita, pediatra, Napoli, ACP
Fabio Bazzoli, bibliotecario, Chiari, AIB
Nives Benati, bibliotecaria, Lugo di Romagna, AIB
Marnie Campagnaro, Professore Associato di Letteratura per l’infanzia e l’adolescenza, Dipartimento FISPPA, Università di Padova, CSB
Monica Castagnetti, pedagogista, Milano, CSB
Isodiana Crupi, pediatra, San Piero Patti, ACP
Maddalena Fossi, educatrice, Trieste, CSB
Michele Gangemi, pediatra, Verona, ACP
Milena Tancredi, bibliotecaria, Foggia, AIB
Letizia Tarantello, bibliotecaria, Roma, AIB
Federica Zanetto, pediatra, Milano, ACP