«Di padri che oltre che a portare reddito condividano i carichi domestici e portino linfa educativa e visioni c’è bisogno, in fondo, non solo nelle famiglie ma nelle comunità e nella società intera.»
Così scriveva il nostro presidente Giorgio Tamburlini in un intervento pubblicato meno di due anni fa, in cui si chiedeva cosa avessero fatto i padri durante il lockdown e se avessero sfruttato quell’occasione non voluta per lavorare a una più equa distribuzione dei compiti.
Del potenziale (spesso inespresso e talvolta non riconosciuto) dei padri, del valore della loro presenza, del ruolo non secondario e non esclusivamente in sostituzione siamo sempre più convinte e convinti e riteniamo urgente promuoverlo anche attraverso un linguaggio nuovo, consapevoli che le parole che usiamo possono essere un potente motore di cambiamento.
Per questo, in occasione della Festa del Papà, abbiamo lanciato la campagna “Sono un papà, non sono…” con l’invito di invitare i padri a pubblicare o inviarci una foto con una delle frasi scelte e a diffondere questo messaggio, che vuole risuonare sempre di più.