Volta pagina

Il programma “volta pagina, decidi tu le tue storie”, promosso dal Centro per la Salute delle Bambine e dei Bambini onlus in collaborazione con il centro antiviolenza G.O.A.P. e l’associazione S.CO.S.S.E., nasce per creare e costruire strumenti che facilitino l’identificazione delle disuguaglianze di genere. Un compito fondamentale che deve partire dalla nascita per costruire una cittadinanza che rifiuti il maschilismo e cresca con valori di rispetto e equità. Perché voltare la pagina che abbiamo letto e ascoltato tutta la vita non è compito facile, ma necessita di sforzi originali e persistenti per poter rendere visibile e trasformare la disuguaglianza, in rispetto, equità e libertà.

L’attuale proposta formativa, perfezionata grazie a 3 corsi realizzati a Trieste e Milano sostenuti da una raccolta fondi su CrowdForLife e dall’Otto per mille della Chiesa Valdese, si compone di una parte in FAD e una in presenza a carattere laboratoriale di 8 ore.

Il corso si rivolge a persone di ambito educativo, culturale e socio-sanitario. E’ importante per chi lavora con bambini e famiglie – pensiamo anche ai numerosi volontari e volontarie NpL e NpM – avere degli strumenti per instaurare un dialogo che promuova i valori sopra indicati. In particolare, riteniamo fondamentale che l’educazione alle differenze nelle scuole si instauri come prassi trasversale e trasformativa perché solo attraverso l’educazione e la decostruzione degli stereotipi sin dalla primissima infanzia sarà possibile costruire una cultura del rispetto che sia di prevenzione di ogni tipo di violenza.

Il metodo utilizza un manuale che ha ricevuto una menzione d’onore al Festival della Cultura Tecnica all’interno del quale ci sono schede di lavoro per gli/le insegnanti e per altre operatrici e operatori che lavorano con le persone piccole e loro famiglie create ad hoc e i libri della letteratura per l’infanzia per una interazione partecipata con i ragazzi. A partire da questi stimoli è possibile passare ad esaminare vari testi di letteratura infantile con diverse letture perché è proprio dai libri che “passa la costruzione dell’immaginario di bambine e bambine nonché la definizione dei rapporto tra i generi, delle relazioni tra individui, dei modelli familiari e dei ruoli di riferimento” (Scosse, 2015) – questo per spiegare come mai, tra tanti metodi, scegliamo proprio questo “grafico” e visuale, legato ad una storia. 

In sintesi, il percorso proposto mira a destrutturare gli stereotipi e rinforzare la possibilità di libera espressione, il rispetto reciproco e la valorizzazione delle differenze.

Attraverso la creazione degli strumenti e dei materiali e una azione di formazione e monitoraggio della comunità educativa per il periodo progettuale, si creano le condizioni per cui tali strumenti possano essere utilizzati all’interno di ogni percorso educativo e adattati ai differenti contesti e alle diverse esigenze. 

Per ricevere maggiori informazioni e proposte di formazione scrivere a alessandra.sila@csbonlus.org