L’inizio della nostra collaborazione per il Pampers Village

Da un paio di mesi abbiamo iniziato a parlarvi di una nuova avventura: la nostra collaborazione con il Pampers Village, il nuovo progetto sociale con il quale Pampers vuole offrire alle mamme e ai papà uno spazio, fisico e digitale, in cui potersi confrontare e ricevere supporto.

Ancora prima degli appuntamenti di Milano e Pescara, nel maggio di quest’anno, siamo stati ospiti all’evento di presentazione dell’iniziativa, rivolto al personale aziendale.

Le famiglie di oggi e la solitudine

Il nostro Presidente, Giorgio Tamburlini, ha raccontato quanto siano importanti le prime epoche della vita, cosa è bene sapere per sostenere bambine, bambini e genitori e soprattutto ha dialogato sul senso di solitudine che i genitori avvertono proprio in questo periodo così importante.

Infatti, per conoscere in profondità come si sentono, cosa pensano e provano i genitori di bambine e bambini da 0 a 3 anni, il primo passo dell’Osservatorio Pampers è stato lo sviluppo di una ricerca con Eumetra. Circa 3.000 le persone ascoltate, fra genitori ed esperti e l’evidenza più grande è che nei primi anni, 1 genitore su 2 si sente solo.

“La solitudine, non raramente complicata da disturbi d’ansia e depressione, è dovuta alla nuclearizzazione sociale, al diradarsi delle esperienze riproduttive, al venir meno di momenti comunitari (religiosi o meno)” ha commentato Tamburlini. “Spazi di condivisione tra genitori, guida alle attività da fare assieme e a relazioni responsive, promozione del coinvolgimento affettivo paterno, sono oggi necessari più che mai, con inizio precoce, possibilmente già prima della nascita. Su questi aspetti occorre lavorare e promuovere sistemi di servizi per l’infanzia e le famiglie coordinati e capaci di accompagnamento empatico” conclude. 

I genitori alle prese con senso di inadeguatezza e performance

Un altro dato interessante è che il 45% di chi ha partecipato alla ricerca, afferma di avvertire un forte senso di inadeguatezza e una spinta verso uno stile genitoriale performativo.

“Sì, ci ritroviamo molto” concorda Tamburlini. “Oggi l’espressione della genitorialità è caratterizzata da paura di sbagliare o non essere all’altezza, eccessiva cura di aspetti non cruciali come il vestiario, l’oggettistica, i giocattoli; il che porta con sé una scarsa consapevolezza dei bisogni evolutivi sul piano non solo cognitivo ma anche emotivo e sociale. Possiamo dire che questi sentimenti sono il risultato soprattutto di mancanza di esperienza genitoriale e di punti di riferimento educativi” conclude.

Ed è per questi motivi che CSB e Pampers hanno iniziato questa avventura, fatta di eventi gratuiti per famiglie, di consigli e supporto, perché le percentuali di queste sensazioni si abbassino, perché genitori e neogenitori non solo sappiano di avere una rete affidabile attorno a loro e sul territorio ma soprattutto siano consapevoli che, ognuno di loro, a modo loro sa cosa sia meglio per la propria bambina o il proprio bambino, basta un po’ di fiducia in più e la consapevolezza di poter trovare dei punti di riferimento.

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