Le misure e le risorse (sebbene significative) contenute nel PNRR non saranno sufficienti ad assicurare a tutte le bambine e i bambini che vivono in Italia pari opportunità educative nei loro primi, fondamentali anni, tenendo anche conto che la pandemia ha aggravato le iniquità già esistenti e ne ha create di nuove.
Quand’anche le risorse fossero sufficienti ad assicurare, in tempi ragionevoli, un accesso universale al nido, questo non basterebbe a prevenire diseguaglianze, esposizione ad ambienti ed eventi avversi, esclusione sociale. Dei nuovi nati occorre infatti prendersi cura ben prima dell’accesso al nido, attraverso un supporto alle risorse e alle competenze dei genitori.
Occorre quindi dare supporto a tutte le famiglie, non solo quelle definite a priori “vulnerabili”, anche perché i servizi basati solo su criteri predefiniti di rischio, o l’intervento su segnalazione, possono far perdere opportunità preziose di intervento precoce.
Qui la nostra proposta per un sistema universalistico progressivo nell’intensità degli interventi, multisettoriale ed equo.