Quanto è bello guardare un bambino o una bambina che dorme? Tutta la tenerezza dei loro tratti del volto e quel senso d’abbandono totale che riempie il cuore. Ma ogni genitore sa che il sonno è una conquista, non solo un bisogno biologico fondamentale.
I bambini arrivano solo progressivamente ad avere un controllo tale da potersi abbandonare con sicurezza al riposo da soli, sia nel primo addormentamento, sia dopo i risvegli notturni. Intanto che imparano come si fa, cercano di soddisfare il loro bisogno di riposo con i mezzi a loro disposizione e i preferiti, si sa, sono mamma e papà!
Già alla nascita i bambini hanno competenze sugli stati di veglia e sonno, poiché la maturazione avviene durante la gravidanza e viene favorita da fattori genetici uniti alla salute e al benessere psicofisico della mamma. Se la mamma sta bene e vive bene la sua gravidanza, con serenità e gioia, anche il piccolo maturerà stati di sonno e veglia più sereni. Al contrario, l’insorgere di disturbi della gravidanza (ritardo di crescita, gestosi, stress prolungati e intensi ad esempio) o del parto (parti difficili o traumi di vario tipo) influenzano negativamente le competenze di sonno e veglia del bambino. L’accudimento in questo caso diventa più complesso e sono necessarie molte strategie di consolazione per favorire l’addormentamento. Non bisogna scoraggiarsi, però, né tantomeno credere che tutte le azioni che si mettono in atto siano “vizi”!
Un bambino che deve apprendere a camminare ha bisogno dell’aiuto e del sostegno di molte persone e cose per imparare, perché non dovremmo fare lo stesso pensiero per un bambino che deve imparare ad addormentarsi?
Se un piccolo non riesce a consolarsi da solo per abbandonarsi al sonno tenere in braccio, cullare, accarezzare, cantare melodie tranquilizzanti e ritmate o offrire il seno sono preziosissimi alleati. Grazie al contatto con il genitore si calmerà prima e godrà di ulteriori benefici. Un bambino compreso ed amato, a cui giunge un’adeguata risposta di fronte ai suoi segnali svilupperà più facilmente la necessaria fiducia in se stesso. È importante che i genitori, soprattutto se sono alle prime esperienze, si facciano guidare dalle richieste del piccolo di casa, senza avere paura di instaurare brutte abitudini o vizi! Per un piccolo che si affaccia al mondo non c’è niente di meglio che sentirsi accolto, ascoltato e compreso da un adulto che risponde in modo adeguato e tempestivo ai suoi bisogni.
Perché il bambino stia sereno e si senta tranquillo è fondamentale che sperimenti la responsività di mamma e papà, che altro non è se non la loro capacità di sintonizzarsi sui suoi bisogni ed occuparsene. Un’adeguata risposta agli stimoli ed ai segnali della fame, della stanchezza o del desiderio di vicinanza è la chiave per far maturare un senso di tranquillità nel piccolo, che diventa tranquillità per tutta la famiglia… e quindi riposo!
Per aiutare tutto questo processo le routine possono essere un buon alleato. Tra i 2 e i 4 mesi i piccoli dispongono di una maggiore adattabilità ai cambiamenti dell’ambiente. In questo lasso di tempo si possono proporre attività ripetitive in certe ore della giornata , come un giretto all’aperto o il bagnetto, in modo che raggiunti i 4 mesi i piccoli abbiano “interiorizzato” l’alternanza di queste attività e possano utilizzarle attivamente come elementi anticipatori di ciò che succede loro intorno. Sarà molto utile per i genitori aver introdotto le routine, perché dopo i 4 mesi tutto diventa improvvisamente più interessante e coinvolgente per i piccoli, attratti dalle meraviglie del mondo intorno a loro saranno più eccitati e distraibili. Poter prevedere cosa accade e vivere questi momenti con mamma e papà che lo riempiono di fiducia con la loro tranquillità, sarà per il bambino un modo per sentirsi sereno e calmo.
A questo punto il piccolo comincerà a poter gestire l’ansia che gli eventi sconosciuti o non prevedibili gli comportano. Non sarà più necessario gestire l’addormentamento con tutte le trafile del periodo precedente, i bimbi potranno accoccolarsi accanto all’adulto di riferimento e partecipare attivamente al loro sonno rilassandosi. In questa fase è bene che i piccoli si addormentino lì dove trascorreranno tutta la notte e che non vi siano modifiche all’ambiente o alle condizioni in cui si sono addormentati.
In caso contrario è facile che dopo il risveglio notturno facciano più fatica a riaddormentarsi, con un rincaro di stress anche per il genitore.
Perciò dopo i 4 mesi meglio continuare ad avere fiducia nei piccoli, ed anche se è bellissimo vederli addormentati in braccio, meglio insegnare loro a dormire nei lettini!
Monica Castagnetti Zuppini